pubblicato su
23/1/2025

Influencer Marketing in Italia: i brand sono sempre più esigenti dopo il “Pandoro Gate” della Ferragni?

L'industria italiana del lusso e della moda è stata pioniera dell'influencer marketing e ne ha stabilito le tendenze globali. Tuttavia, il recente scandalo che ha coinvolto Chiara Ferragni ha suscitato discussioni sulla regolamentazione e portato i brand ad adottare un approccio più cauto e selettivo riguardo le partnership con gli influencer. In questa intervista esclusiva, Raffaella Pierpaoli, Responsabile Content & Social di Intarget, spiega le sfide e le opportunità per i brand e analizza principali tendenze sull'influencer marketing in Italia.

IM in Italia
IM in Italia

Come si sta evolvendo e quali sono le sfide dell'influencer marketing in Italia?

Il settore dell'influencer marketing in Italia è tuttora in rapida crescita. Il settore della moda di lusso ha fatto da apripista anni fa, ma oggi anche le aziende di altri settori ne riconoscono il valore. I brand, prima esitanti, stanno ora intensificando sforzi e integrando strategie.

Al contrario, le aziende che già lo utilizzavano da anni, stanno rivalutando l’approccio dopo lo scandalo di Chiara Ferragni. Molte stanno passando da collaborazioni con star influencer a quelle di nicchia, privilegiando la qualità rispetto alla quantità. Il cambio di mentalità è dovuto principalmente alle preoccupazioni legate alla reputazione e alla necessità impellente di allineare gli influencer ai valori dei brand.

Le aziende che si stanno avvicinano all'influencer marketing sono consce dell’importanza dei dati per strategie d’impatto?

I brand che si avvicinano per la prima volta all'influencer marketing spesso si aspettano risultati similari ad altre attività digitali come la pubblicità, dove le metriche e i KPI sono altamente prevedibili. Vorrebbero avere, in poche parole, metriche “garantite”, come il costo per impressione (CPI) anche per campagne puramente organiche. Previsioni di questo tipo sono possibili per piattaforme come Instagram, mentre per TikTok - ad esempio - è molto piú complicato e altalenante per via dell’ algoritmo e del comportamento degli utenti. Educare i clienti a riguardo è una parte fondamentale del lavoro di agenzie come la nostra. 

Come si sta sviluppando il panorama delle agenzie in Italia?

Il mercato italiano attuale è formato da diverse tipologie di agenzie:

  1. Agenzie di PR tradizionali:
    sono forti nel settore della moda di lusso e in genere sono solite collaborare più con le celebreties che con influencer di nicchia.

  2. Agenzie di influencer specializzate:
    si tratta di aziende altamente orientate ai dati che si concentrano sulle performance e spesso collborano con roster di giovani influencer.

  3. Agenzie di talenti:
    sono quelle che cacciano e poi rappresentano i talenti. Sono fondamentali se si ha necessità di collaborare con personalità altrimenti complicate da contattare.

  4. Agenzie integrate (come Intarget):
    integrano l'influencer marketing all'interno di una strategia digitale più ampia, allineando le campagne con la pubblicità, il SEO e gli approfondimenti basati sui dati. In questo modo, Intarget e le agenzie come la nostra garantiscono che le attività di influencer marketing formino parte - in maniera efficace - agli obiettivi aziendali generali.

Le aziende stanno riconoscendo il ruolo strategico dell'influencer marketing nel marketing mix?

Sebbene i brand riconoscano sempre di più il valore strategico dell’influencer marketing, molti faticano a integrarlo nei piani di marketing aziendali. Sono infatti più frequenti gli approcci isolati che limitano un impatto potenzialmente globale. Agenzie come la nostra offrono - in questi termini - un importante valore aggiunto: riuscire ad allineare l'influencer marketing agli obiettivi digitali dei clienti (anche se spesso risulta complicato, poiché richiede un cambiamento di mindset culturale interno, di trasparenza e di collaborazione).

Cosa ne pensi del regolamento sugli influencer proposto dall'AGCOM dopo il “Pandoro Gate” di Chiara Ferragni?

La proposta ha come obiettivo quello ad aumentare la trasparenza e le responsabilità relative all'influencer marketing. Come sapete, per creare una regolamentazione consona, l'AGCOM ha creato e convocato team specializzati. Intarget, tramite lo IAB (Interactive Advertising Bureau), ne fa parte. Le principali aree di interesse e discussione sono:

La legge

L'intera legge italiana sui servizi di media audiovisivi si applica ora anche agli influencer professionisti (anche se la discussione sulla definizione stessa è ancora aperta…). Tuttavia, alcune disposizioni, tra cui quelle relative alla trasparenza della pubblicità e alla tutela dei minori, si applicano a tutti gli influencer.

Il Codice Etico

Il Codice Etico rafforza diversi principi di condotta già delineati nella Legge Italiana sui Servizi di Media Audiovisivi. I punti salienti sono:

  • Protezione dei minori:
    divieto di diffusione di contenuti dannosi per i minori e divulgazione obbligatoria dell'uso di filtri che possano alterare le percezioni.
  • Trasparenza:
    uso obbligatorio di un'etichettatura chiara per segnalare le partnership a pagamento ed evitare d’ingannare i consumatori.

Gli influencer italiani conoscono davvero le regole?

Gli influencer esperti sono generalmente consapevoli degli obblighi e siamo certi che le nuove regole contribuiranno ad aumentarne ulteriormente la consapevolezza. Spero che questa incrementi presto anche tra i micro influencer.

Personalmente avrei preferito che le regole venissero applicate sin da subito in modo uniforme a tutti gli influencer (indipendentemente dalla tipologia). Questo non solo avrebbe semplificato la stesura della legge, ma creato un ambiente digitale più sano e garantito maggior responsabilità generale.

Quali sono le piattaforme più efficaci per l'influencer marketing in Italia?

  • Instagram è tuttora la piattaforma dominante grazie all’ampia copertura demografica. La familiarità e la stabilità di questo social fanno sì che i brand ne siano attratti.
  • TikTok sta rivoluzionando il panorama digitale grazie allo stile dinamico dei contenuti e al giovane pubblico. Ecco perché molti brand stanno creando account e anticipando l'arrivo del TikTok Shop.
  • Facebook viene tuttora sfruttato per parlare con le fasce demografiche più adulte (+40), soprattutto per le campagne che si rivolgono a famiglie o a consumatori maturi.

Quali tendenze caratterizzeranno il mercato italiano durante il 2025?

L'enfasi sull'autenticità degli influencer e l'allineamento con i valori del brand è destinata a crescere. Le aziende sono sempre più consapevoli del fatto che i contenuti siano un potente veicolo per lo storytelling e questo - naturalmente -  richiede un'attenta selezione dei profili e delle collaborazioni basata su pubblico e insight di valore.

Anche il panorama normativo giocherà un ruolo importante. Le linee guida dell'AGCOM porteranno probabilmente a una maggiore trasparenza e responsabilità (a vantaggio sia dei brand che dei consumatori). Piattaforme come Instagram e TikTok, inoltre, continueranno a evolvere introducendo strumenti per supportare la conformità e massimizzare l'efficacia delle campagne.

Conclusione: l'Influencer Marketing sta evolvendo

L'influencer marketing in Italia sta cambiando. I brand si trovano di fronte a una duplice sfida: da un lato massimizzare l'impatto delle campagne e - dall’altro - rispettare i nuovi standard etici e normativi. Per avere successo, bisognerà focalizzarsi sull’autenticità di partner e contenuti, le strategie integrate e le nuove norme.

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