IN BREVE: COME È CAMBIATO L'ALGORITMO?
- Secondo gli esperti del settore, LinkedIn è sempre più utilizzato per sviluppare strategie di influencer marketing (soprattutto per il marketing B2B).
- Nel 2022 LinkedIn ha aggiornato l'algoritmo con l'obiettivo di privilegiare l'engagement, l'orario di pubblicazione e la qualità dei post.
- Per determinarne il successo, i post vengono suddivisi in tre categorie: Spam, Average e Standard.
QUALI SONO I VANTAGGI DEL MARKETING D'INFLUENCER SU LINKEDIN?
Gli influencer e i creatori di contenuti sono sempre più presenti su LinkedIn e la tendenza è destinata ad aumentare. Come mai?
LinkedIn offre una serie di vantaggi che altre piattaforme non hanno. Tra questi, possiamo senza dubbio sottolineare i formati collaborativi - e innovativi - come: i webinar, gli eventi live, gli audio e i video brevi.
Si tratta di tipologie di contenuti che stimolano la conversazione e l'interazione. Va inoltre tenuto presente che il livello dei contenuti di questo social è generalmente molto elevato poiché generato da professionisti del settore con competenze.
Non si tratta di profili "ludici", ma di persone reali che creano contenuti di rilievo. Come dimostrato dal report sulle tendenze di Kolsquare per il 2022, LinkedIn ha tutte le carte in regola per diventare un must per nelle prossime strategie di comunicazione.
Su questa piattaforma, infatti, non si parla semplicemente di tematiche legate al mondo lavorativo. Tra gli obiettivi troviamo sicuramente quello di farsi conoscere e raccontare di sé. L'attività giornaliera dei membri e l'alta qualità delle pubblicazioni rendono LinkedIn la piattaforma ideale per raggiungere un pubblico ampio creando buona copertura.
Nonostante i vantaggi illustrati sinora, l'implementazione dell'influencer marketing su LinkedIn non è ancora del tutto chiara ai professionisti del settore e - per certi versi - risulta difficile da mettere in atto. Quali sono le principali problematiche? Innanzitutto la mancanza di strumenti di analisi che rende difficile misurare le performance delle strategie di comunicazione.
Come spiega infatti Quentin Bordage, CEO di Kolsquare, nel report sulle tendenze di Kolsquare già citato: "LinkedIn blocca l'accesso ai dati. L'influencer marketing non crescerà finché non riusciremo a industrializzarlo".
Cari professionisti e aziende: attenzione, calcolare l'impatto di una campagna con influencer non sarà impossibile, ma certamente complicato.
CAMBI NELL'ALGORITMO DI LINKEDIN: LE PRINCIPALI MODIFICHE NEGLI ANNI
2019
Nel 2019 LinkedIn ha aggiornato l'algoritmo per rendere il feed "più rilevante" e favorire interazioni di qualità. Le principali novità includevano: maggiore visibilità per i contenuti delle cosiddette "connessioni di primo grado" e per i creator meno noti; focus su discussioni utili e commenti significativi,; penalizzazione di spam ed engagement bait; e l'introduzione del dwell time per valutare l'interesse degli utenti verso certi post. L'obiettivo principale era quello di promuovere contenuti autentici e rilevanti favorendo discussioni e creando interazioni più profonde.
2020
Nel 2020 LinkedIn ha perfezionato le modifiche del 2019 aumentando la personalizzazione del feed in base agli interessi e alle interazioni degli utenti. Il dwell time è diventato una metrica centrale, ed è stato migliorato il bilanciamento tra contenuti di influencer e creator emergenti. Rispetto al 2019, l'attenzione alla qualità e rilevanza dei contenuti è stata ulteriormente rafforzata.
2022
Nel maggio del 2022 LinkedIn ha nuovamente aggiornato l'algoritmo. Sebbene il funzionamento di base non sia stato modificato, la piattaforma ha introdotto delle limitazioni e, soprattutto, ha preso in considerazione variabili più esplicite relative alla visibilità dei post. Tra le principali modifiche apportate troviamo un maggior focus sull'esperienza dell'utente. LinkedIn ha infatti dato ai profili un maggior controllo sul Feed. Grazie a determinati "filtri" e una maggior attenzione ai dettagli, gli utenti possono specificare con maggiore precisione cosa vogliono e non vogliono vedere.
L'auge dei sondaggi
Per un lungo periodo, utenti e aziende si sono lamentati "dell'onnipresenza dei sondaggi" nel Feed. Il boom dello strumento è scoppiato poiché si diceva aumentasse la visibilità. Come mai? È semplice: si tratta di una risorsa che - potenzialmente - può generare "senza sforzo" migliaia di visualizzazioni, cosa che l'algoritmo generalmente favoriva. Ciò nonostante, questo ha fatto sì che gli utenti venissero inondati da domande senza senso come: "Preferisci il tè o il caffè?". L'obiettivo di questo tipo di post non era quello di fare domande frivole o poco pertinenti, bensì diventare un alleato nelle strategie di comunicazione di professionisti e aziende.
LinkedIn e la politica
Come accade su altri social network, anche su LinkedIn vengono condivisi contenuti politici. Considerando la naturale polarizzazione, aumentano l'interazione e alimentano inutilmente la frammentazione della community. In precedenza non era necessario vietare o censurare determinati contenuti (o profili) su LinkedIn, ma oggigiorno, secondo into the minds, è possibile farlo (negli Stati Uniti). Una delle modifiche è stata infatti la seguente: l'algoritmo tiene conto del feedback relativo ai contenuti indesiderati (così come i profili degli autori).
Personalizzazione ad hoc
L'algoritmo di LinkedIn ha inoltre imparato a incorporare il feedback "Ho visto troppi post relativi a questo argomento" (un po' come se si trattasse di contenuto spam...). Come funziona? Ogni post viene analizzato con un algoritmo NLP e viene "etichettato", per far sì che si colleghi con altri contenuti simili. Tuttavia, data la brevità generale dei post, che in media non supera le 39 parole, questo metodo non sembra essere davvero promettente.
2023
In un'intervista pubblicata sulla rivista Entrepreneur, Dan Roth (Editor in Chief di LinkedIn) e Alice Xiong (Product Management Director) spiegavano i tre principali obiettivi per il 2023. Possiamo riassumerli come segue:
- Costruire relazioni rilevanti a livello professionale.
- Mettere in contatto i professionisti in maniera efficace.
- Trasformare la piattaforma nel luogo virtuale ideale per apprendere, scambiare e condividere notizie e nozioni rilevanti.
Per quanto riguarda le principali trasformazioni nel feed, troviamo:
1. Se pubblichi è molto probabile che i tuoi follower vedano il post. Questo perché... gli utenti lo hanno richiesto. “Ci dicono che trovano più preziosi i contenuti basati su conoscenze e consigli”, afferma Xiong, “e li trovano ancora più importanti se provengono da persone che conoscono e alle quali tengono”.
2. I post che trattano argomenti d'interesse comune e danno consigli hanno la priorità. Alla domanda: come si diventa virali? Roth e Xiong hanno risposto: "alcune persone vogliono un sacco di like e di follower". Può essere uno strumento utile per la costruzione di un brand (o personal branding) e può senza dubbio generare vendite, ma l'obiettivo della piattaforma non è quello di raggiungere un alto numero di utenti, bensì conquistare quelli giusti. Ecco perché, come ha ribadito Roth, "LinkedIn non premia la viralità".
Come avrai potuto dedurre, i cambiamenti dell'algoritmo nascono in base ai consigli, feedback e reazioni degli utenti: tutti fattori che vengono presi in considerazione per rendere LinkedIn un "luogo di lavoro virtuale nel quale costruire una rete rilevante, creare sistemi di raccomandazioni funzionali, dare suggerimenti e raggiungere i professionisti di tutto il mondo".
2024
Dopo gli ultimi aggiornamenti, l'algoritmo si trova di fronte a due grandi sfide: fare in modo che gli utenti utilizzino i filtri e, allo stesso tempo, evitare che questi riducano la quantità dei contenuti nei feed.
Come accennato all'inizio dell'articolo, il tasso di coinvolgimento è uno dei KPI più importanti per l'algoritmo di LinkedIn nel 2024. Ma come è possibile aumentarlo?
Strategie per aumentare l'ER%
Fino a poco tempo fa era normale leggere alla fine dei post un CTA come "Lascia un commento se vuoi ricevere xy gratuitamente". Oggigiorno, questa strategia di comunicazione volta alla caccia di like o commenti non è più gradita dall'algoritmo. LinkedIn lo ha dichiarato: "Abbiamo visto diversi post che incoraggiano esplicitamente la community a interagire tramite like o reazioni - pubblicati solo per aumentare la copertura sulla piattaforma. Sappiamo che questo tipo di contenuti può essere fuorviante e frustrante per alcuni. Di conseguenza non promuoveremo questi contenuti e incoraggeremo tutti i membri della community a concentrarsi su quelli affidabili, credibili e autentici".
Considerato questo cambio, dunque, ti consigliamo di non utilizzare sempre lo stesso CTA per i post su LinkedIn (proprio come su altri social network). In fondo, questo non solo infastidisce l'algoritmo ma anche i follower. Trucco di Kolsquare: cambia l'ordine delle parole o trova un'altra frase (tenendo sempre a mente che i sondaggi sono ormai poco popolari).
[Scopri come aumentare l'ER% su Instagram qui.]
Contenuti di rilievo e classificazione
È importante creare contenuti che apportino valore. Fai in modo che i follower vogliano partecipare, scrivano commenti e ti diano riscontro. Favorisci uno scambio genuino, rispondi tempestivamente e crea movimento.
Ma non solo: ricorda che - anche se non è ancora del tutto chiaro - i contenuti vengono classificati in base a tre categorie principali. Vediamole nel dettaglio:
- Spam: il post verrà immediatamente eliminato o non verrà più visualizzato. Assicurati che il contenuto sia grammaticalmente corretto, evita troppi link, tagga un massimo di cinque utenti, pubblica i tuoi messaggi a distanza di almeno tre ore l'uno dall'altro ed evita hashtag come "segui", "commenta" o "mi piace".
- Medium: il post verrà visto dai tuoi follower, ma il suo successo si genererà solo con il tempo. Tagga solo coloro che sai che effettivamente risponderanno. In generale, attieniti alla regola empirica di tre hashtag per post, incluendo parole generali e specifiche.
- Standard: il post avrà sicuramente successo a continuerà ad averne a lungo termine. Usa sempre parole chiave pertinenti, ma con moderazione. Anche i link esterni hanno un'influenza positiva sulla performance di un post, ma non devono essere inseriti nel post stesso. Piuttosto, nei commenti.
L'importanza del timing
Anche il tempo ha un ruolo importante per l'algoritmo di LinkedIn. Più velocemente gli utenti rispondono, meglio è. In generale, LinkedIn ha dichiarato che la categorizzazione dei post funzionerà come un semplice diagramma di flusso: il passaggio da "medio" a "standard" sarà più semplice. Più interagisci, migliori saranno i risultati.
Per saperne di più
1. Qual è il primo passaggio svolto dall'algoritmo di linkedin dopo la pubblicazione del post?
Dopo i primi minuti successivi alla pubblicazione di un post, l'algoritmo di LinkedIn effettua un controllo per rilevare: contenuti spam, linguaggi inappropriati o violazioni delle regole. Successivamente classifica il contenuto per tipologia (ovvero testi, video, immagini), poi ne valuta la qualità e infine determina la visibilità nel Feed.
2. Come funzionano i suggerimenti di LinkedIn?
I suggerimenti di LinkedIn si basano su un algoritmo che analizza il profilo, le interazioni passate e le connessioni per offrirti: contenuti, persone, offerte di lavoro e corsi rilevanti. Le connessioni suggerite derivano da colleghi, amici in comune e interessi condivisi. I contenuti nel feed, gli hashtag e i gruppi sono invece personalizzati in base al network e le tue attività. Anche le offerte di lavoro e i corsi sono ottimizzati in base alle tue competenze, esperienze e ricerche recenti.