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I tiktoker statunitensi si preparano al divieto: invitano la community a seguirli su Shorts, Reels e Lemon8 in attesa che la popolare app di video brevi venga bandita.
I tiktoker statunitensi si preparano all’imminente divieto: invitano la community a seguirli su Shorts, Reels e Lemon8 in attesa che la popolare app di video brevi venga bandita.
Un mix di panico, sgomento, tristezza e indignazione sta invadendo TikTok: i creatori statunitensi iniziano a contemplare una vita senza l'app e la prospettiva del divieto diventa sempre più probabile.
Il 6 dicembre 2024 la Corte d'Appello Federale degli Stati Uniti ha confermato all'unanimità una legge che obbliga di TikTok (proprietà cinese di Bytedance) a vendere l'app. Altrimenti verrà vietata nel paese.
Una cosa è certa: la sentenza lascia poco spazio di manovra a TikTok. Nonostate in molti abbiano sostenuto la causa e fatto leva sulla libertà di parola, le possibilità di rimanere operativa negli Stati Uniti sono scarse.
TikTok, dal canto suo, ha annunciato che ricorrerà in appello contro la decisione della Corte Suprema e ha immediatamente presentato una mozione d'urgenza per ottenere un'ingiunzione che impedisca al divieto di entrata in vigore il 19 gennaio 2025.
In risposta alla sentenza della Corte d'Appello, anche i TikTokers si sono uniti per chiedere a follower e fan di seguirli su Instagram, YouTube o qualsiasi altro Social in cui sono già attivi. I video in cui i creatori danno ai follower istruzioni su come trovarli su altre piattaforme sono infatti numerosi.
Alcuni creator hanno già chiesto ai fan di condividere i profili Instagram nei commenti in modo tale da poter mantenere i contatti, mentre altri si appellano ai gruppi per decidere collettivamente su quale piattaforma spostarsi.
La Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act - approvata dal Congresso con una solida maggioranza bipartisan nell'aprile del 2024 - impone a Bytedance di cedere TikTok. La legge, inoltre, conferisce al governo degli Stati Uniti ampi poteri per vietare TikTok (e altre applicazioni non statunitensi) che suscitano preoccupazione riguardo la raccolta dati dei cittadini americani.
In pratica, la legge proibirà agli App Store di Google e Apple di permettere agli utenti di scaricare o aggiornare TikTok. Prevede inoltre multe salate (che potrebbero ammontare a miliardi di dollari) per le aziende che non rispettano la legge, ma non rende illegale l'uso di TikTok per i cittadini.
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sostiene che TikTok da un lato rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale a causa dell’accesso ai dati personali degli americani e - dall’altro - poiché sospetta di manipolazione a scopi propagandistici.
TikTok ha, attualmente, circa 170 milioni di utenti negli Stati Uniti. La piattaforma e i suoi seguaci sostengono che il divieto sia una violazione del Diritto Costituzionale alla libertà di parola, argomento poi respinto dalla Corte d'Appello federale nella sentenza unanime.
A questo proposito,la corte ha dichiarato: "Il Primo Emendamento esiste per proteggere la libertà di parola negli Stati Uniti. In questo caso, il governo ha agito esclusivamente per proteggere questa libertà da una nazione straniera avversaria e per limitare la capacità di quest'ultima di raccogliere dati sulle persone negli Stati Uniti".
Dopo aver tentato e fallito la messa al bando di TikTok quando era presidente (2020), Donald Trump ha assicurato - durante la recente campagna presidenziale - che avrebbe salvato la piattaforma.
Nonostante le promesse ai sostenitori, la prospettiva che il presidente eletto sia disposto o in grado di impedire l'entrata in vigore della legge, è altamente improbabile.
Questo anche perché, dopo essere stato bandito da Facebook in seguito all'assalto al Congresso (6 gennaio 2021), aveva già cercato di dichiarare guerra a un altro Social Media, Meta.
Da allora, il sostegno di Trump nei confronti di TikTok sembra essersi indebolito. In un'intervista rilasciata dopo la sentenza del tribunale, si è rifiutato di confermare le sue precedenti affermazioni (secondo le quali avrebbe impedito il divieto di TikTok) sostenendo che Bytedance dovrebbe vendere.
E non è finita qui: pare infatti che abbia gettato l’ascia nei confronti di Meta dopo una cena con il CEO Mark Zuckerberg e la sua successiva donazione di 1 milione di euro per l’ultima campagna del Presidente.
La verità è che c’è ben poco da fare per salvare la piattaforma. Per annullare la legge sarebbe necessario che il Congresso approvasse una nuova legge per abrogarla. Una prospettiva difficile, insomma, visto che è stata approvata con una maggioranza di 352-65 alla Camera e di 79-18 al Senato.
C’è tuttavia chi sostiene - pur essendo comunque una prospettiva rischiosa - che Trump potrebbe semplicemente ordinare al Dipartimento di Giustizia di non applicare la legge. Uno scenario del genere, infatti, obbligherebbe gli App Store e gli hosting a operare illegalmente, sottoponendosi al rischio di multe salatissime (sempre e quando Trump dovesse cambiare idea e far rispettare la legge…).
Nel frattempo, Bytedance ha dichiarato che non venderà TikTok. Non solo perché il governo cinese si è opposto, ma anche perché le leggi statali sulle esportazioni limitano la vendita di tecnologie - come l'algoritmo di TikTok - a entità straniere.
In questo contorto scenario, l'unica opzione realistica per consentire a TikTok di rimanere operativa negli Stati Uniti è che la Corte Suprema stabilisca che il Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act sia incostituzionale. Cosa che, ad oggi, la Corte Suprema non ha confermato di voler fare.
In realtà, abbiamo già assistito a una situazione similare. Nel 2020, infatti, TikTok era stato vietato in India. Così come accaduto in precedenza, dunque, utenti e creatori migreranno (o diventeranno più attivi) su altre piattaforme. Ecco perché dovremo aspettarci che gli Shots di YouTube e i video di Instagram trarranno vantaggio dalla situazione.
Sembra inoltre che la rimozione di TikTok dal mercato statunitense lascerà spazio a un nuovo player: Bluesky.
Oltre ai già famosi Social Media di proprietà americana come Facebook, Pinterest e Snapchat, i TikTokers stanno inoltre iniziando a usare Lemon8, un'app di condivisione foto di proprietà di Bytedance che viene spesso descritta come un ibrido tra Instagram e Pinterest. Sapevi che - come accaduto con Instagram e Threads, Lemon8 si è integrata con TikTok nel novembre 2024, permettendo agli utenti di accedere in maniera diretta al Social?
I tiktoker si danno da fare per mobilitare le community
Sono già diversi i profili che hanno deciso di agire e giocare - se possibile - d’anticipo. In un video che istruisce i follower su come trovarla su altri social, ad esempio, la TikToker Annie (@invitedinred, 266K follower) ha dichiarato: "Seguitemi su Facebook e Instagram e condividerò altri tipi di contenuti". E proseguito dicendo: "Attualmente non pubblico molto su YouTube, ma la situazione potrebbe cambiare a seconda di come andranno le cose nei prossimi 30 giorni. Ho postato di più su Facebook, ma lì ci sono persone poco simpatiche, non sono propriamente fan di questo social. E Instagram è un caso a parte. Da poco mi sono iscritta a Lemon8, che inizierò a usare".
Parliamoci chiaro: la presenza di piattaforme alternative non servirà a placare gli animi di coloro che hanno costruito un'attività grazie a TikTok.
Secondo il Social Media cinese, infatti, se il divieto dovesse andare davvero in porto, le piccole imprese statunitensi rischiano di perdere 1 miliardo di euro di ricavi, mentre i creator 300 milioni di euro.
"Solo nel 2023, la pubblicità, il marketing e la portata organica di TikTok hanno generato entrate per 24,2 miliardi di dollari, così come 8,5 miliardi di dollari per il PIL degli Stati Uniti", ha dichiarato TikTok.
Senza il famoso algoritmo di TikTok sarà più difficile - per i piccoli creator - essere scoperti? I contenuti diventeranno più omogenei?
Così come già accaduto in seguito al divieto di TikTok in India, Shorts and Reels ne stanno senza dubbio beneficiando. Nonostante questo, però, secondo il New York Times, pare che la situazione abbia già causato la perdita di contenuti locali e reso più difficile ottenere awareness per i piccoli creator.
TikTok, infatti, famoso per i contenuti facilmente fruibili e divertenti, dava a brand e creator una visibilità virale che altre piattaforme non sono mai state in grado di offrire. Ecco perché - per raggiungere il pubblico - le PMI statunitensi che si erano affidate ai contenuti organici saranno costrette a far strategia su piattaforme alternative.
Nell’attuale situazione, solo i marketer e i brand che già gestiscono campagne ominicanale saranno in grado di ignorare il divieto e virare altrove. Lo stesso varrà per i top creator che già sono presenti - e famosi - su piattaforme alternative.
In ogni caso, il divieto costringerà chiunque a rivalutare strategie e formati per massimizzare l’impatto su altre piattaforme. I brand e i creator dovranno - in definitiva - adottare un approccio di “prova ed errore”. Dopotutto, sappiamo con certezza che i video che funzionano su TikTok non ottengono necessariamente lo stesso successo o risultato su Shorts e Reels.
C'è infine da chiedersi se il pubblico seguirà i propri TikTokers preferiti su altri (o nuovi) Social e, in tal caso, se i contenuti pubblicati saranno di gradimento. Solo il tempo ce lo dirà.
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